Il Brasile passa al software Microsoft abbandonando l’open source

Il Governo Brasiliano abbandona il modello open source adottato nel 2003 per tornare ad acquistare prodotti Microsoft.

La scelta open source

Nel 2003 il Governo Brasiliano aveva scelto di adottare il modello open source per la realizzazione di software da utilizzare nella pubblica amministrazione e nel campo della ricerca. L’idea iniziale era quella di ridurre i costi di licenza stimolando le imprese locali a sviluppare software.
Questo approccio ha coinvolto un gran numero di studenti e esperti di informatica nella creazione di software libero e consentito di triplicare la domanda di professionisti brasiliani del settore. Allo stesso tempo si è avuto un risparmio di 500 milioni di dollari in costi di license.

Attualmente il Governo Brasiliano finanzia da solo il 66% dei software libero sviluppato nel paese che rappresenta il 4% del mercato delle applicazioni del paese offrendo opportunità di lavoro a migliaia di professionisti qualificati. 

L’accordo con Microsoft

Ora tutto sta per cambiare lasciando migliaia di professionisti senza un lavoro e consegnando tutto nelle mani della Microsoft.
Il Governo Brasiliano guidato da Michel Temer ha annunciato lo scorso 28 Ottobre un bando che prevede la possibilità per tutte le agenzie del governo federale che ne facciano richiesta entro l’11 novembre 2016, di poter acquistare, attraverso licenze perpetue e abbonamenti, software Microsoft ad un prezzo precedentemente concordato. Questo accordo, secondo le intenzioni del Governo, consentirà di ridurre la spesa nel lungo periodo.
L’accordo comprende Microsoft Office, Windows Professional, Windows Server e Client Access License.
Nel documento pubblicato dal SISP ci sono tre possibili casi di adesione:
  • ll primo è per le licenze perpetue di Windows Pro 10, Windows Server Standard 2012 R2, Windows Server Datacenter 2012 R2, Office Standard (Word, Excel, PowerPoint, OneNote, Outlook, Publisher) e Client Access License.
  • Il secondo riguarda la possibilità di abbonamento mensile a Windows Enterprise 10 Upgrade, Office Pro Plus 2016 (Office Standard, Access, Skype for Business), Office 365 Plus, Core CAL (Windows Server CAL, SharePoint Server Standard CAL, Exchange Server Standard CAL, System Center Configuration Manager Client Management License, System Center Endopoint Protection e Lync Server Standard CAL), Windows Server Standard 2012 R2 e Windows Server Datacenter 2012 R2.
  • Il terzo tipo è invece destinato a istituzioni educative e comprende sia licenze perpetue che licenze in abbonamento degli stessi software sopra descritti.

Secondo il Ministro della Scienza Gilberto Kassab e suoi segretari Maximiliano Martinhão e Marcelo Pagotti la migrazione al software Microsoft consentirà di proteggere i sistemi nazionali dagli attacchi hacker. Questa visione è però particolarmente contestata da parte degli esperti di sicurezza informatica che invece sottolineano come sia l’esatto opposto e che la via della sicurezza passa dal software libero.

Ma il processo era già iniziato

Questa migrazione al software Microsoft non arriva però come un fulmine a ciel sereno. Stando al SISP, l’organo del Governo Brasiliano che si occupa di gestire l’IT, il processo di transizione sarebbe iniziato già a Maggio 2015 con un sondaggio svolto su oltre 200 agenzie federali. Di queste agenzie 48 hanno risposto e fra queste 20 hanno manifestato la necessità di dotarsi di prodotti Microsoft (NDR: alcune fonti riportano che le agenzie che hanno risposto sono 30 e di queste 12 hanno manifestato la necessità di dotarsi di software proprietario).
A queste agenzie va aggiunto il caso della Caixa Econômica Federal che era già passata a soluzioni Microsoft lo scorso anno. La Banca al momento del passaggio si era giustificando asserendo che, nonostante gli sforzi compiuti investendo in supporto e consulenze, il risultato finale ottenuto con le soluzioni open source non era soddisfacente.
Per approfondire l’argomento:
Immagine via Wikipedia con aggiunta dello sfondo di Windows 10.


Source: Il Brasile passa al software Microsoft abbandonando l’open source

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