Il tribunale di Venezia emana la prima ordinanza cautelare che tutela la licenza GPL

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Storico riconoscimento del Software Libero in Italia: dal tribunale di Venezia la prima ordinanza cautelare che tutela la licenza GPL.

La decisione dello scorso 13 dicembre del Tribunale di Venezia segna un’importante vittoria per il Software Libero in Italia.

Rappresenta infatti un passo importante nella direzione di un potenziamento della tutela delle opere dell’ingegno distribuite attraverso licenze di software libero in tutte le sue forme, un concreto progresso per la giurisprudenza italiana in materia e più in generale per il Paese.

La vicenda nasce da un ricorso di Ovation S.r.l., società titolare del software Dynamic.ooo – Dynamic Content for Elementor, tra i principali plugin per Elementor, il più importante page builder al mondo per creare siti internet con WordPress.

L’azienda, che distribuisce il software attraverso una licenza GPLv3, assistita dagli Avvocati Carlo Piana e Alberto Pianon di Array, ha affidato al Tribunale di Venezia la tutela del proprio programma il cui codice era stato redistribuito da un’azienda concorrente fondata da due ex sviluppatori usciti dal team di sviluppo di Dynamic.ooo, senza però rispettare le chiare indicazioni della licenza GPL che prevede espressamente il riconoscimento dell’opera originaria.

In particolare l’azienda condannata aveva sì legittimamente derivato l’opera da Dynamic.ooo, possibilità prevista dalla licenza, ma l’ha distribuita in violazione delle regole della GNU GPL, cioè senza inserire menzioni di modifica e senza indicare il titolare dei diritti originari. La stessa aveva poi continuato il comportamento illecito nonostante la formale comunicazione di “Termination”, primo strumento di protezione previsto proprio per tutelare gli sviluppatori che decidono di distribuire il proprio codice in forma libera.

La storica decisione del Tribunale di Venezia ha riconosciuto dunque pieno valore legale alle licenze GPL, segnando un importante passo in avanti per la salvaguardia del Software Libero, e chiarendo in particolare il fatto che “Libero” non significa esente da doveri o da regole.

Il Giudice, con la sua pronuncia, ha chiarito infatti con forza che il Software Libero attribuisce diritti e doveri a chi lo utilizza, per questi motivi ha condannato l’azienda concorrente all’immediata rimozione del codice copiato e alla pubblicazione di un estratto della decisione nel proprio sito e nei canali social, applicando la normativa vigente in materia di tutela del diritto d’autore in materia di software.

Il dispositivo del provvedimento è il seguente:

Il Giudice, visti gli artt. 156 l.d.a., 700 c.p.c.,

  1. ingiunge alle parti resistenti (Marco Poglie, Francesco Pesce e Nerds Farm Srl) di cessare ogni utilizzo accessibile al pubblico, nonché ogni pubblicazione, del software denominato E-addons for Elementor, se non dopo aver eliminato ogni ricorrenza (salve massimo 500 linee) del codice già contenuto nella versione 1.9.5.2 di Dynamic Content for Elementor, prodotto sub doc.2 di parte ricorrente, entro sette giorni dalla comunicazione del presente provvedimento.
  2. Fissa una penale a carico dei resistenti (a carico di ciascun autore della violazione) pari a euro 100 per ogni giorno di ritardo nell’adempimento rispetto a tale data, fino al quindicesimo giorno dalla comunicazione del provvedimento; e 300 per ogni giorno di ritardo successivo al quindicesimo dalla comunicazione del provvedimento.
  3. Ordina la pubblicazione per estratto del presente dispositivo, a cura e spese delle parti resistenti tra loro, in una pagina del proprio sito web e-addons.com, con un richiamo in home page in caratteri doppi a quelli normali del sito; e allo stesso modo nella propria pagina ufficiale su Facebook.
  4. Pone a carico dei resistenti le spese di lite della ricorrente, per euro 5.000,00 in compensi, 545,00 in esborsi, oltre 15% spese generali, oltre iva e cpa.

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