La comunità KDE è in una relazione complicata con la Qt Company

La relazione fra la comunità KDE, il progetto Qt e la Qt Company è sempre stata forte e rigogliosa e vantaggiosa per tutti:

  • Qt Company beneficia di una vasta e sana comunità di collaboratori, sviluppatori ed esperti del loro prodotto
  • KDE trae vantaggio dalla possibilità di usare Qt e di contribuire direttamente a Qt
  • Il progetto Qt trae vantaggio dall’avere l’azienda come amministratore e collaborato e KDE come una sotto comunità pronta a contribuire

Le cose stanno però per cambiare e a detta di Qt Company la colpa è del coronavirus.

Negli ultimi due anni ci sono state trattative tra The Qt Company e la KDE Free Qt Foundation per l’aggiornamento del contratto che consente a KDE l’utilizzo delle Qt.

Lo scorso gennaio Qt Company ha annunciato che le versione LTS di Qt saranno disponibili solo per i titolari di licenza a pagamento, con tutte le conseguenze del caso in termini di contributi da parte della comunità che ruota attorno alle Qt.

La scorsa settimana la società ha improvvisamente informato sia il KDE eV board che la KDE Free QT Foundation che le prospettive economiche causate dal coronavirus (COVID-19) esercitano su di loro una maggiore pressione per aumentare le entrate a breve termine. Di conseguenza stanno pensando di limitare tutte le versioni di Qt ai soli titolari di licenze a pagamento per i prossimi 12 mesi.

Cosa significa questo per il futuro di Qt e per il futuro di KDE?

Tutte le modifiche al software in Qt saranno ancora disponibili come codice open source, così come richiesto dal contratto in essere fra The Qt Company e la KDE Free Qt Foundation ma queste arriveranno, molto probabilmente, con un ritardo di 12 mesi se la società ufficializzerà questa decisione di separarsi dalle comunità.

Per maggiori informazioni vi rimando alla discussione aperta da Olaf Schmidt-Wischhöfer sulla mailing list di KDE.
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