Windows 11: Microsoft incrementa la sorveglianza sui propri utenti

Da pochi giorni Microsoft ha avviato il rilascio graduale della nuova versione del suo sistema operativo. Contemporaneamente è partita, da parte di noti streamer e siti dedicati alla tecnologia, una favolosa campagna pubblicitaria, più o meno adulatoria. Non potevamo esimerci dal sottolineare come Windows 11 faccia passi avanti importanti, ma nella direzione sbagliata, soprattutto quando si tratta di libertà dell’utente.

Windows 11: no grazie, uso GNU/Linux

Parliamo subito dell’elephant in the room. Molti computer non potranno effettuare l’aggiornamento alla nuova versione di Windows per incompatibilità hardware. Per alcuni questo potrebbe essere solo l’ennesimo tentativo di forzare l’obsolescenza di macchine perfettamente funzionanti, Apple docet. Il requisito, in realtà, nasconde una verità molto più inquietante. Windows 11, infatti, ora richiede la presenza nella scheda madre di un piccolo chip chiamato TPM, di cui vi abbiamo parlato anche in questo articolo qui su LFFL.

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Quando è completamente controllato dall’utente, il TPM può essere un modo utile per rafforzare la crittografia e la privacy. Ma quando è nelle mani di Microsoft, non c’è da essere ottimisti. In generale, un controllo più stretto sulla crittografia in un sistema operativo proprietario, potrebbe infatti essere utilizzato, ad esempio, come un modo per imporre che nessuna applicazione possa essere eseguita in Windows senza l’approvazione della software house di Redmond.

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Windows 11, inoltre, ora richiede la connessione di un account Microsoft a ogni account utente. Sarà così garantita la possibilità di profilare gli utenti, correlando il loro comportamento informatico con la propria identità personale. Anche coloro che pensano di non avere nulla da nascondere, dovrebbero diffidare dalcondividere potenzialmente tutta la loro attività con terzi.

Scegliere consapevolmente software libero

Nonostante questi siano ostacoli raggirabili da utenti più navigati, il vero problema è che la stragrande maggioranza di chi acquisterà computer con Windows 11 non ci farà neanche caso. Richard Stallman, in interventi come quello che vi ho riportato qui sopra, da anni prova a diffondere la cultura del Free Software. L’unico vero baluardo contro lo strapotere orwelliano di queste multinazionali, infatti, è cercare di diffondere quanto più possibile la cultura del software libero.

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[FONTE]

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