WorkbenchOS: Quando Amiga rinasce in Linux

Qualche tempo fa, per la rubrica Lavorare con Linux, ho ospitato sulle pagine del blog Giovanni Petrella, un amante di Linux e dell’Amiga che ha deciso di trovare un modo per unire queste due passioni in un unica anima. La sua prima esperienza è stata quella di realizzare un tema per KDE in grado di portare su Linux l’esperienza grafica dell’Amiga. 

Nel corso di questi anni ha continuato a sperimentare nuovi progetti ed ora ha realizzato, in collaborazione con Adriano Morselli, WorkbenchOS. 
Scopriamo insieme a Giovanni cosa è WorkbenchOS e tutta la filosofia che c’è dietro.

WorkbenchOS: Quando Amiga rinasce in Linux

Sono Giovanni Petrella e grazie a Marco voglio presentarvi il mio progetto WorkbenchOS (http://workbenchos.prismadigitale.it) ma prima di dirvi di cosa si tratta vi annoierò con un po’ di storia per capire come e perché nasce questa idea.

C’era una volta un computer chiamato ‘Amiga’ ai tempi delle BBS (Bulletin bo)ardB system prima di internet quando i modem a 1200bps scricchiolavano facendo strani rumori (ricordate il modem con la cornetta di Wargames?) e un programma da scaricare di 10kb era un gioiello pesantissimo. Era il periodo quando io di notte creavo giochi e programmi con il basic di AMOS e scambiavo messaggi appunto sulle BBS (niente chat, niente Whatsapp, niente email, niente Skype..) con gli sviluppatori di estensioni di questo linguaggio o altri utenti di Amiga.

Amiga, a quei tempi, era sinonimo di giochi ma con Amiga si poteva fare di tutto con 4 MEGA di RAM e hard disk da 40MEGA! videomontaggio, scrivere libri, giocare, imparare a programmare, rendering 3D (a quei tempi ci facevano i film con Amiga, Babylon 5, alcune scene di Star Trek ecc..), comporre musica, contabilità ecc..

Comunque qualsiasi cosa si facesse si imparava sempre qualcosa di nuovo e ci si appassionava ogni giorno di più nella scoperta di nuovi aspetti a cui tutti potevano accedere senza necessità di studi e conoscenze tecniche specifiche.

Dopo il fallimento di Commodore vennerò quelli che furono gli anni bui dell’informatica (è una mia opinione ovviamente) Windows e il mondo preconfezionato dove non impari ma usi e vieni usato, ci sono tutti i bottoncini pronti per fare le cose non c’è il gusto della scoperta e di aver acquisito conoscenze e consapevolezza sullo strumento ma sei solo un cliente che deve consumare prodotti.

Verso la fine degli anni 90 sentii parlare di questo Linux e allora a casa avevo un Pentium 100 e mi procurai una versione di Linux, la distribuzione Mandrake, ma all’inizio combinai casini con MBR cercando di installarlo ma sentivo che qualcosa di nuovo era nato e quindi ho insistito finchè non l’ho installato ed è stato magnifico.

Certo il Linux di quei primi tempi era più difficile da padroneggiare per chi non aveva conoscenze tecniche ma gli sforzi erano compensati da conoscenze e libertà e quindi continuai a interessarmi perchè avevo scoperto l’open source e quindi un raggio di luce nel mondo buio dominato dal software chiuso si vedeva.

Così verso il 2005 quando vide la luce ubuntu ricominciai con la voglia di personalizzare la distro in direzione del feeling di Amiga.

Ora sorge una domanda: quando è nata precisamente l’idea di WorkbenchOS? è nata in una data precisa il 11/11/11 quando nacque Commodore OS, un altra storia finita troppo presto (purtroppo) ma in questo caso perché è finita la vita del suo fondatore (Barry Altman).

L’idea di questa distribuzione mi piaceva così tanto che ho deciso di portarla avanti è ho creato le mie prime rimasterizzate (alcune le trovate nel sito del progetto WorkbenchOS ) per mio uso personale cercando di migliorarle nonostante le mie conoscenze superficiali sul mondo delle distribuzioni sulla loro creazione e gestione.

Ora con la collaborazione di Adriano Morselli (un vero developer) abbiamo fatto un passo avanti per creare più rimasterizzate con il feeling di Amiga e abbiamo delle idee da portare avanti.

Comunque il progetto è aperto a contributi di qualsiasi tipo, è un progetto aperto e non potrebbe essere altrimenti dopo tutto quello detto fino ad ora.

Perchè nasce l’esigenza di WorkbenchOS? nasce dalla voglia di concepire una distribuzione Linux con il feeling di Amiga.

Il progetto WorkbenchOS si pone come obbiettivo quello di creare delle rimasterizzate di distribuzioni linux rolling-release con un iterfaccia (GUI) che ripropone il feeling del computer Amiga.

WorkbenchOS deriva da distribuzioni note per usabilità, stabilità e semplicità come SolydXK e PCLinuxOS, tutte rolling-realease (ad aggiornamento continuo) caratteristica che ovviamente wbos (abbreviazione di WorkbenchOS) ha ereditato.

WbOS è da considerare una rimasterizzata pertanto le licenze in uso sono quelle di Pclinuxos e SolydXK, per maggiori dettagli visitate i rispettivi siti.

In WorkbenchOS è implementato un sistema di repository locali all’interno delle varie versioni della distribuzione in un account sempre presente denominato ‘Amiga’ (quindi è sconsigliato eliminarlo) in cui vengono depositati i pacchetti delle nostre personalizzazioni o integrazioni, permettendo di tenere aggiornata la distribuzione senza doverla reinstallare.

Collegato a questo account non c’è solo la repository locale ma anche altre cose interessanti come l’emulatore FS-UAE e sorprese che vedrete nelle prossive versioni e aggiornamenti.

L’obbiettivo non si limita all’aspetto grafico ma nel tempo vuole cercare di riprodurre anche l’esperienza di uso del sistema Amiga.

Nel sito del progetto ci sono altre sezioni: ‘Amiga Vive‘ e ‘Emulazione‘ che soddisfano obbiettivi collaterali e cioè di aprire delle finestre sull’attuale mondo di Amiga, un computer che ha fatto la storia dell’informatica ma che non vuole morire e rimanere confinato nella memoria storica ma rinasce sempre in nuove forme.
Source: WorkbenchOS: Quando Amiga rinasce in Linux