La Cina vieta l’uso di hardware e software americani sui computer governativi

La Cina ha introdotto una serie di linee guida volte a eliminare gradualmente l’uso di microprocessori statunitensi prodotti da Intel e AMD sui personal computer e i server governativi in favore di soluzioni nazionali, come quelli prodotti dalle aziende cinesi Huawei e Phytium. Il divieto riguarderà inoltre le imprese a controllo statale.

Le linee guida sugli appalti mirano inoltre a vietare l’utilizzo di Microsoft Windows e di software per la gestione di database prodotti da aziende statunitensi. Il piano prevede l’adozione di sistemi operativi su base Linux.

Allo stesso modo, alle imprese statali è stato detto di completare una transizione tecnologica verso fornitori nazionali entro il 2027.

Con questa mossa il governo cinese mira a completare il processo di autarchia tecnologica intrapreso qualche anno fa, che ora ha subito una accelerazione anche in virtù dei recenti ban adoperati dal governo americano nei confronti di aziende cinesi.

Una guerra commerciale che si sta trasformando in una guerra per il predominio tecnologico.

Ora resta da capire quali ricadute positive avremo noi utenti Linux.

Via Reuters e Financial Times

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