I Governi possono spiarci attraverso le notifiche push di iOS e Android

Foto di Stephan Marquardt da Pixabay

Governi non identificati monitorano gli utenti di smartphone mediante le il sistema di notifiche push di iOS e Android.

A far emergere la vicenda è stato il senatore americano Ron Wyden che negli scorsi giorni ha inviato una lettera al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti nella quale ha affermato che funzionari stranieri stavano chiedendo i dati a Google ed Apple.

Le applicazioni su iOS e Android utilizzano il sistema di notifiche push per notificare i messaggi in arrivo, le notizie e aggiornamenti di varia natura. Quello che la maggior parte delle persone non sa è che quasi tutte queste notifiche passano attraverso i server di Apple e Google.

Attraverso questi dati è possibile ricavare informazioni sulle applicazioni utilizzate, quando i messaggi sono stati visualizzati, con chi si è comunicato e in alcuni casi anche la posizione.

Uno schema che illustra il sistema di notifiche push di Apple

A seguito della denuncia del senatore Ron Wyden, Apple si è pronunciata affermando che questa vicenda da loro l’occasione di cui avevano bisogno per condividere maggiori dettagli con il pubblico su come i governi monitorano le notifiche push.

Lo schema di notifiche push di Google

Apple ha affermato che “In questo caso, il governo federale ci ha proibito di condividere qualsiasi informazione” aggiungendo inoltre “Ora che questo metodo è diventato pubblico, stiamo aggiornando i nostri rapporti sulla trasparenza per dettagliare questo tipo di richieste.”

Google ha affermato di condividere “l’impegno di Wyden nel mantenere gli utenti informati su queste richieste”.

Il Dipartimento di Giustizia ha rifiutato di commentare la sorveglianza delle notifiche push o se abbia impedito ad Apple o Google di parlarne.

Stando a quanto riportato da Reuters una fonte a conoscenza della questione ha confermato che sia le agenzie governative straniere che quelle statunitensi hanno chiesto ad Apple e Google metadati relativi alle notifiche push per, ad esempio, aiutare a collegare gli utenti anonimi di app di messaggistica a specifici Account Apple o Google.

La fonte ha rifiutato di identificare i governi stranieri coinvolti nella richiesta, ma li ha descritti come democrazie alleate degli Stati Uniti. La fonte ha inoltre detto di non sapere per quanto tempo tali informazioni fossero state raccolte grazie a questo metodo.

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